martedì 1 aprile 2008

...e adesso voglio le idee!....

Care ragazze e cari ragazzi,
come sapete, venerdì 4 aprile, si terrà in associazione un incontro con Andrea Milano della rivista l’imprenditore di Confindustria Nazionale.
Si affronterà il tema dei Giovani, il lavoro, l’imprenditoria nel piceno etc.
Vi chiedo di darmi il vostro parere, le vostre idee, visioni per il futuro su tali importanti argomenti.
Come far crescere una nuova l’imprenditoria locale?
Come sviluppare una rinnovata cultura d’impresa?
Come coinvolgere attivamente i giovani nelle nostre imprese?
Come motivare scuole e università a collaborare con il mondo aziendale?
Quali proposte di valore per i giovani del nostro territorio?

Per capirci ho bisogno del vostro supporto, in brevissimo tempo, per sviluppare una NOSTRA teoria dello sviluppo locale, una COSTRUTTIVA VISIONE delle ipotesi di crescita socio-economica per la provincia di Ascoli, una DEFINIZIONE PROPOSITIVA del ruolo dei giovani nelle nostre imprese e per la costituzione di nuove.
Mi aspetto un contributo di ALTO VALORE IDEALE da parte dei Giovani Imprenditori di Ascoli!!!
Mi piacerebbe che si aprisse un dibattito via mail su questo argomento per coinvolgere finalmente le “intellighenzie” del nostro gruppo; se volete dunque, utilizzate “rispondi a tutti” per inviarmi i vostri contributi e per condividerli con tutti gli altri.
Ritengo che la modalità del blog – off line – sia uno strumento utile per far crescere un patrimonio condiviso di idee innovative.
Sfruttiamo i benefici della tecnologia nella comunicazione….. è ora!

……..ho acceso la miccia, ora attendo i fuochi d’artificio…..

Grazie mille
Simone

18 commenti:

OiNoS ha detto...

complimenti!
siamo già online?
OTTIMO!

attendo diritti di accesso...

Raffaella ha detto...

Bravo Simon, che è sempre un vulcano di idee! Raffaella

FrancoBucciarelli ha detto...

Molto carino devo ancora capire bene come funziona.
Comunque complimenti

Simone ha detto...

grazie Raffa e Franco. Da tempo volevamo farlo ma in pochi minuti Dario ci ha dato gli strumenti per metterlo su.
Grazie Dario.....ma scorda le royalties!

OiNoS ha detto...

e io che mi vedevo miliardario con un cocktail alla papaya in un isola tropicale mentre le azioni del blog volavano alle stelle... va beh, mi accontento dei tuoi ringraziamenti... ;)
...ehm, e magari dei diritti di ADMIN, già va subito sistemato questo carattere dai colori improbabili che nei feedreader si legge malissimo!!! ;)

Simone ha detto...

Angelo ha scritto:

Come sviluppare una rinnovata cultura d’impresa?

Una nuova imprenditoria locale cresce solo su stimoli ben determinati. Fantasia, conoscenze approfondite e particolari congiunture possono dare vita ad una rinnovata imprenditoria. Il normale ricambio generazionale darà la possibilità di vedere susseguirsi, al comando delle aziende, nuove figure che, se opportunamente formate alla cultura d’azienda potranno dare una sferzata di rinnovamento.

Se analizziamo attentamente, dal punto di vista psicodinamico, le caratteristiche della classe imprenditoriale Junior, si nota, nella maggior parte dei casi che, al contrario dei senior, la conoscenza è ampia e supportata da un substrato culturale di tipo universitario più o meno specializzato, quello che manca spesso però è quella grinta e inventiva che hanno caratterizzato i nostri predecessori negli anni in cui hanno creato i loro successi. Le cause di tutto ciò possono essere ritrovate nel benessere e nella stabilità che hanno caratterizzato il paese dopo gli anni settanta. La “non necessità” ha fatto si che le menti si impigrissero e ora ci troviamo spesso con degli imprenditori scarsamente capaci di “imprendere”.

In una situazione di questo genere credo sia necessario non puntare la nostra attenzione verso la conoscenza, ma bensì verso la CREATIVITA’: come strumento e stimolo per “imprendere”, creare le nostre aziende secondo la nostra visione del mondo e farle evolvere secondo la nostra fantasia. Dai giovani deve scaturire la scintilla che genera il CAMBIAMENTO.

Come coinvolgere attivamente i giovani nelle nostre imprese?
I giovani spesso sono il fulcro di molte aziende, il ricambio generazionale è importante su tutti i livelli per “rinfrescare” le pratiche aziendali ed evitare che il “sistema azienda” si vizi con pratiche obsolete. I giovani posso essere “arruolati” in molte maniere e su molti livelli, dai semplici stage che posso coinvolgere sia l’operaio sia la classe dirigenziale, a contratti di formazione che lasciano spazio all’azienda per poter risparmiare del denaro utile, fino al lavoro interinale, strumento spesso sottovalutato ma per me molto importante perché riesce a by-passare le rigidità contrattuali permettendo alle aziende di poter “provare” un grande numero di persone e poter selezionare le persone adatte agli scopi necessari.

In una organizzazione il continuo Turn-over diventa motivo di cambiamento, il cambiamento vuol dire dinamicità, la dinamicità vuol dire restare al passo con i tempi…. E per finire, restare al passo con i tempi vuol dire ESSERE COMPETITIVI (scusate le ripetizioni, ma rendono bene l’idea)

Come motivare scuole e università a collaborare con il mondo aziendale?
Dalle ultime riforme scolastiche le motivazioni dovrebbero averle già. Una scuola che “forma bene” è una scuola che crea potenziali occupati, le scuole normalmente vengo scelte anche in base all’occupazione che creano. Anche la mentalità dei direttori di istituto deve essere spronata al cambiamento. Bisogna

Andarli a cercare, per creare sinergie. Le università già dipendono maggiormente dalle azienda perché da esse spesso traggono profitto per finanziare borse di studio, in questo ambito il progresso è già avviato, ma non basta, la ricerca continua di opportunità ci deve spingere a cercare il Professore più specializzato nel nostro settore, colui che, con la sua conoscenza sa dirci quello che non sappiamo e darci spunti per nuove opportunità

Simone ha detto...

Vi inoltro quanto mi ha scritto Mario Caroselli:

Ciao a tutti,
vi giro le mie proposte.

Come far crescere una nuova l’imprenditoria locale e come sviluppare una rinnovata cultura d’impresa?
Diffondendo la Cultura D’Impresa cioè l’insieme dei valori quali la consapevolezza, la responsabilità che l’imprenditore si assume nei confronti di tutti i portatori di interessi (gli “stakeholders” : azionisti, dipendenti, clienti , fornitori, società..), la creatività, la capacità di guidare un gruppo verso un successo comune, di rischiare tutte le proprie risorse per qualcosa di estremamente incerto, di guidare l’impresa con onestà, trasparenza, rigore e passione. I canali di diffusione possono essere i più vari ( giornali, eventi a tema, incontri, seminari etc…). Sono certo che possiamo trovare anche imprenditori “eccellenti” che possano testimoniare il valore delle imprese del territorio.

Come coinvolgere attivamente i giovani nelle nostre imprese?
Dobbiamo comunicare efficacemente ai giovani, attraverso gli incontri nelle scuole, nelle università o eventi mirati che le principali risorse dell’impresa sono le persone. Sono le persone che attraverso la ricerca producono l’innovazione, che creano il vantaggio competitivo che permette alle aziende di competere nei mercati internazionali .

È la passione delle persone che crea imprese eccellenti che contribuiscono ad accrescere il nome dell’Italia in tutto il mondo (pensate alla Ferrari e a tutte le “perle” del piceno).

Possiamo organizzare visite guidate, fare filmati che descrivano le eccellenze della zona, articoli o dossier sui giornali locali etc….

Come motivare scuole e università a collaborare con il mondo aziendale?
La collaborazione tra scuola ed impresa è la chiave per la formazione dei talenti e per lo sviluppo delle imprese. Dobbiamo assolutamente attivare un circolo virtuoso che creerà vantaggi per tutta la collettività.

Quali proposte di valore per i giovani del nostro territorio?
Incontri con i giovani imprenditori, diffusione della cultura d’impresa, seminari formativi per chi vuole entrare in un’azienda o per chi vuole crearne una. Possiamo anche aprire un canale di comunicazione preferenziale tra giovani e confindustria (un blog per esempio).

Saluti e buon lavoro a tutti.
Mario Caroselli

Simone ha detto...

ed ancora il parere del nostro caro amico Mario Tassi:

Ecco il mio scarno parere (scusate ma il tempo è tiranno e se non rispondo ora poi rischio di non farlo intempo!!!)

* Come far crescere una nuova l’imprenditoria locale?
Imprenditori si nasce, non si diventa.... si diventa imprenditori quando si ha quel fuoco dentro che ti fa andare oltre tutte le difficolta burocratiche ed economiche pur di realizzare il tuo sogno.
Detto questo non esiste altro modo per far crescere l'imprenditoria di successo che quello di agire sulla cultura d'impresa sia a scuola ma soprattutto in famiglia, poi certo, cercare di ridurre gli obblighi burocratici. Per quanto riguarda l'accesso al credito penso sia più facile.

* Come sviluppare una rinnovata cultura d’impresa?
questa è la vera sfida! Oggi esistono diversi assiomi quali:
imprenditore=padrone
imprenditore=evasore di tasse
imprenditore=prendere sovvenzioni pubbliche per poi dileguarsi imprenditore=ricco bisognachiarire il vero significato di imprenditore:
imprenditore=rischio
imprenditore=dedizione totale al propria missione imprenditore=visione delle future necessità della società in cui viviamo

* Come coinvolgere attivamente i giovani nelle nostre imprese?
* Come motivare scuole e università a collaborare con il mondo
aziendale?
Le due domande sono fortemente correlate.
Ottima l'idea di Matteo a cui aggiungerei solo il fatto che dovrebbe essere un gruppo di aziende ad indicare degli ambiti di progetto su cui fare il concorso. In tal modo s'incontrerebbe domanda e offerta più facilmente. Inoltre si dovrebbero facilitare le attività di stage tra scuola ed impresa riducendo gli obblighi burocratici e aumentando la comunicazione e l'informazione tra scuola e impresa.

buon lavoro...
Mario Tassi

Simone ha detto...

ecco la mail di Matteo, che saluto calorosamente:

Ciao Simone,

io più che proporre in realtà vorrei ri-proporre un'idea che ti accennai una sera di Natale (durante un aperitivo se non ricordo
male...) e che poi non abbiamo mai valutato seriamente: pensavo ad un "concorso per idee imprenditoriali" per studenti. Una specie di premio Philip Morris per il Marketing per chi ha avuto modo di conoscerlo all'università. L'idea, tutta da strutturare, è di creare un concorso per gli studenti (pensavo di scuole superiori) e l'idea imprenditoriale migliore viene premiata con un supporto per la realizzazione da parte di confindustria (noi) o addirittura la partnership di una azienda unica del settore di competenza dell'idea interessata ad implementare il progetto.
In realtà mi piacerebbe che il premio fosse una piccola cifra per realizzare l'idea e quindi far partire un piccolo business, direi mediante la sponsorizzazione magari di una banca locale (che ha tutto l'interesse a farsi vedere promotrice di iniziative di cultura d'impresa e di sviluppo territoriale), la camera di commercio o qualche altra istituzione territoriale.
Vi sembra possa essere interessante?

Matteo

stefano giocamondo ha detto...

Ciao a tutti voi... l'ora è tarda ma appunto perchè imprenditori siamo abituati all'idea di essere sempre gli ultimi a lasciare l'azienda... premesso che condivido gran parte di ciò che è stato detto.. vorrei sottolineare l'importanza di fare CULTURA DELL'IMPRENDITORIA tra i giovani che in questo territorio a mio avviso è pressochè assente. E' assente nella scuola poichè spesso gli insegnati non hanno la più pallida idea di cosa sia e cosa significhi il mondo imprenditoriale ed è assente nelle famiglie (tranne quelle con tradizioni imprenditoriali) perchè nella stragrande maggioranza dei casi il lavoro è associato al "posto fisso" e non a qualcosa di diverso. Sono molti gli amici che mi raccontano i loro sogni le loro ambizioni ma nella stragrande maggioranza dei casi esse vengono mortificate dalla totale assenza di stimoli ottimistici tendendo a sfociare invece nel classico contentino del posticino in quella azienda o in quell'ente pubblico.
Ci si accontenta.. ecco cosa fanno spesso i giovani di oggi.. non ci provano per nulla perchè partono dal presupposto che sia difficile, impegnativo e fallimentare!! Ecco perchè invece è importante che noi che in un certo senso "siamo riusciti" a superare questa barriera, dobbiamo con forza contribuire a far capire che fare l'imprenditore è si difficile, duro, s fa tardi la sera, spesso non si conoscono sabati e domeniche ma alla fine di tutto ESSERE IMPRENDITORI E' BELLO, E' ENTUSIASMANTE E' UNA CONTINUA SFIDA E PORTA A SODDISFAZIONI IMPAGABILI....
penso che seminare questa cultura sia la chiave per lo sviluppo del territorio Piceno e noi giovani testimoni non possiamo certo sottrarci da questo compito...

mi sono dilungato troppo.. a presto
stefano

Simone ha detto...

Cari amici ed amiche (sebbene non abbia ancora letto il vostro pensiero... ma sto aspettando...),
sono emozionato ed entusismato dai primi feed back di questa iniziativa, il nostro blog.

Ognuno di voi ha dato un contributo significativo evidenziando aspetti fondamentali e fondanti dell'attività imprenditoriale.
1.Angelo: condivido con te che molto spesso tra i giovani imprenditori di seconda o terza generazione avviene quanto affermato dai nonni:"vi manca la fame",dunque il tema della la non-necessità.
Noi giovani abbiamo la RESPONSABILITA'di combattere questa “patologia” e dare agli altri e a noi stessi gli stimoli indispensabili per proseguire nella strada dell'innovazione continua perseguita dai nostri predecessori

2.Mario C.:centrale il tema della COMUNICAZIONE e degli strumenti ad essa dedicati. Dobbiamo essere estremamente efficaci: raggiungere i giovani nelle scuole superiori e nelle università, utilizzando linguaggio e contenuti capaci di coinvolgere ed appassionare una platea ampia.

3.Mario T.:giustissimo… fare impresa è PASSIONE, è RISCHIO, è IMPEGNO, è TENACIA, è CORAGGIO…una bella e grande responsabilità per tutti gli imprenditori di oggi e di domani

4.Matteo: l’idea è quanto mai giusta e condivisibile proprio nella misura in cui vogliamo proporre il MERITO come valore collettivo, la SCUOLA come terreno su cui seminare e i GIOVANI come risorsa su cui investire.

5.Stefano: le tue parole mi hanno convinto ulteriormente della necessità di andar avanti nelle iniziative tese a diffondere la CULTURA del fare impresa e dell’essere impresa. Abbiamo bisogno in particolare di imprenditori di prima generazione, che hanno creato da soli la propria azienda, grande o piccola che sia e che riescano a trasmettere adrenalina agli uditori.

Grazie, grazie a tutti, per il tempo che avete dedicato, a me, ma se ci pensate bene anche a voi stessi ed al gruppo.
Queste riflessioni saranno la base su cui riflettere con Andrea Milano giovedì pomeriggio in associazione.

Il circuito virtuoso si è attivato…….e come speravo anche i fuochi d’artificio!
Buona notte
Simone

dominga ha detto...

Provo a dire anch'io la mia....anche perchè l'idea del blog mi entusiasma!
Credo che sia rimasto fuori un punto, per quanto sottinteso in quanto già detto da molti di voi, ma forse non del tutto esplicitato: il senso di squadra.
Ciò che ho realizzato nel brevissimo percorso nell'azienda di famiglia è che le vecchie generazioni hanno realizzato molto grazie alla passione ed alla tenacia come diceva Mario, ma hanno, a mio avviso, considerevoli difficoltà a sentire, vivere e concretizzare il senso di squadra.
La mie esperienze pregresse vissute in aziende multinazionali, mi hanno fatto apprezzare fortemente il valore del gruppo e la mia impressione è che le aziende sviluppatesi dall’impostazione imprenditoriale di “vecchio stampo” abbiano difficoltà ad entrare in quest’ottica, ed abbiamo in qualche modo “viziato” il sentimento di appartenenza all’azienda dei collaboratori.
Credo quindi che rientri nella nostra missione dare alla cultura d’impresa questa nuova e sinergica impostazione.
Voglio solo aggiungere una cosa, per collegarmi alla bella “pensata” di Matteo (ciao Matte ;-). Forse non tutti siete al corrente del fatto che sto frequentando la Scuola di Specializzazione all’Insegnamento (SSIS) per cui tra tirocini, lezioni e seminari sto vivendo abbastanza da vicino il mondo scuola e sto cominciando a conoscerne i complessi meccanismi. In qualità di “infiltrata”, mi metto a disposizione se volete.
Baci a tutti,
Dominga

FrancoBucciarelli ha detto...

Come coinvolgere attivamente i giovani nelle nostre imprese?
Come motivare scuole e università a collaborare con il mondo aziendale?


Mi voglio riallacciare al discorso di Mario. Già da anni ospitiamo nella Nostra azienda stage pre e post laurea. La troviamo un'opportunità molto utile per conoscere e valuatare giovani che si devon inserire ne mondo del lavoro. Unico neo è la durata di questi stage; il monte ore a disposizioni è infatti troppo esiguo per far apprendere al ragazzo le informazioni minime per essere autonomo in azienda.
Si porebbero creare contatti con gli Uffici Placement delle varie Università anche per segnalare nominativi di Aziende disponibili ad ospitare giovani al loro interno.
Inoltre si potrebbero coinvolgere anche scuole superiori per opportunitò di collaborazioni e stage formativi per diplomati e diplomandi. Non limitandosi solo alle scuole professionali ma anche a raggioneria e geometri..

Gianni Tardini ha detto...

Complimenti per l'idea del Blog e per la tempestiva esecuzione.
Ho solo due secondi ma volevo dire la mia e portare a riflettere. Secondo me la centralità del problema giovani/scuola/lavoro/impresa è "LA FIDUCIA". Questo è il messaggio forte che dobbiamo far passare nei ragazzi ormai sfiduciati, nel cercare di realizzare i sogni. Sfiduciati dalla burocrazia, dalla politica e dalla cattiva informazione che negli anni anno fatto terra bruciata sulla possibilità di creare qualcosa solo da una idea.Far ritrovare fiducia negli imprenditore che non sono sfruttatori ma persone in grado di creare occupazione e se serve rimettersi continuamente in gioco per migliorare e crescere.
Un saluto a tutti

Simone ha detto...

Benissimo!
aggiungo agli argomenti per il forum di domani i seguenti temi:

1. Dominga: 2+2=5 cioè dobbiamo fare SQUADRA, creare gruppo e collaborazione nelle nostre organizzazioni. Le risorse umane, i collaboratori sono la vera risorsa scarsa ma al tempo stesso strategica nelle imprese.

2.Gianni T.: il tema della FIDUCIA è una chiave di volta che permette di vedere sia dall'esterno che dall'interno le aziende in maniera radicalmente differente. Fidarsi o no di una persona o di una organizzazione condiziona inequivocabilmente le relazioni. La Responsabilità sociale di impresa (RSI o CSR) è direttamente collegata a questo tema, tra i primi gruppi in Italia già nel 2004 e 2005 abbiamo proposto convegni su tale argomento.

Come pensavo il blog sta dando effetti straordinari. Sta amplificando le nostre potenzialità creative e propositive!!!

grazie ancora...
Simone

Luca ha detto...

Riallacciandomi all'idea di Matteo di promuovere un "concorso per le idee imprenditoriali" sul format del premio Philp Morris credo sia un'ottima attività formativa per un giovane che ha nuove idee e ha voglia di scommettere su se stesso.
Il progetto può essere promosso presso le università del nostro territorio e al progetto migliore può essere data la concreta possibilità di realizzarlo con la partnership di Confindustria.
Oggi per un giovane neo laureato è obiettivamente difficile creare una nuova attività soprattutto industriale. Difficoltà per l’accesso al credito,burocrazia....
Questa è una problematicità che si riscontra nel nostro territorio come nel resto del paese.

Le aziende esistenti per rilanciarsi dovrebbero effettuare una diversificazione dei prodotti e dei mercati, "aprire" le proprie attività allo sviluppo di nuove tecnologie, in settori diversi dai quali attualmente opera, sfruttando l'esperienza industriale accumulata negli anni ma coinvolgendo uno o più giovani all'interno di questi nuovi progetti con l'entusiasmo e la formazione che un neo laureato può avere oggi.

Le opportunità rispetto al passato sono minori ma facciamo leva sulle nostre competenze, sulla grinta e la forza di volontà.
Credo sia più concreta la possibilità che un giovane riesca ad inserirsi in realtà già esistenti ma che abbiano voglia di crescere con prodotti e mercati diversi creando comunque ricchezza per il nostro territorio.

Complimenti Simo x l'idea del blog

Un salutone a tutti!

Luca

OiNoS ha detto...

Ho letto con attenzione gli interventi di tutti, sforzandomi di essere sufficientemente ottimista da non abbassare troppo il livello della discussione e ragionevolmente contenuto nel sarcasmo che mi verrebbe di esprimere difronte ad una realta' che vedo diversa da come traspare da quanto detto.
D'accordo senza dubbio sulla descrizione della "categoria aristotelica" di imprenditore, quella che lo vede come uomo coraggioso, morigerato, pronto al sacrificio e dedito al lavoro, lungimirante nelle scelte e capace di superare con grinta le difficolta'.
Purtroppo pero' si sa, le categorie aristoteliche sono lassu', nell'iperuranio delle "idee" e rappresentano solo un principio astratto da cui prende vita la realta' imperfetta del mondo terreno, una realta' fatta di favoritismi, di "spintarelle", di guadagno a discapito del prossimo, di sotterfugi. Grandi o piccoli che siano, in buona o in cattiva fede, si tratta comunque di esempi frequenti nel mondo di oggi. Non solo imprenditoriale, ma anche.
E difronte a questo strano e pazzo mondo bisogna cominciare a capire, prima di ogni altra cosa, se veramente TUTTI i giovani cerchino l'eccellenza, la morigeratezza e la trasparenza. E se queste siano le peculiarita' che coinvolgano i potenziali futuri dirigenti di domani. Beninteso, e' una provocazione. Ma mi chiedo se invece molti tentino una strada dove vedono facili guadagni, inciuci, macchine costose, cene in posti rinomati, conoscenze altolocate... Perche' se cosi' fosse la prima attivita' sarebbe quella di ridare dignita' ad un lavoro. Fare in modo che prima di tutto chi vuole fare questo mestiere sappia di andare in contro ai sacrifici, alla burocrazia, alle difficolta' e lo intraprenda per conoscere la soddisfazione di superare tutto questo e di affermarsi per le proprie capacita', farle conoscere agli altri ed esserne fiero! Non perche' spera di entrare "nel giro giusto" e campare di rendita facendo amicizia con l'adeguato livello politico al quale aspira come target aziendale... E cosi' ecco che i giovani coraggiosi dovrebbero essere quelli che dentro le aziende ci sono gia' o che le dirigono, ai quali sarebbe dato l'arduo compito di dimostrare coi fatti che "gli assiomi" sbagliati legati alla figura dell'imprenditore lo siano davvero nelle realta' di oggi. Perche' mostrare le "eccellenze" senza correggere le "distorsioni" non fa che nascondere dietro un dito una situazione diversa da come la si vuole rappresentare.
Infondo dovrei raccontare di coraggio e dedizione a ragazzi che vogliono aprire dal nulla una nuova attività, nell'oceano di squali e scorretti che c'è oggi nel nostro paese, quando io per primo non l'ho fatto? La mia massima espressione di coraggio è stata quella di non entrare SUBITO a lavorare nell'azienda di famiglia, cercando esperienze diverse fuori dalle mura picene per "seguir virtute e canoscenza", ma senza grosso pericolo di non avere un lavoro, uno stipendio, una casa, o di essere "ARRUOLATO" in qualche lavoro interinale senza sbocchi... e senza tuffarmi nel mondo della burocrazia che oggi impedisce ad un giovane intraprendente di farsi finanziare per un progetto innovativo senza indebitarsi fino al collo.
Insomma, prima di puntare il dito su chi non ha voglia di rischiare o si accontenta, guardo ai vantaggi avuti per diritto di nascita, per discendenza. Vantaggi che poi mi hanno permesso di fare un percorso che mi piace e un lavoro gratificante anche se faticoso.
Ma ad oggi, avrei aperto una nuova azienda? Avrei investito nella Business Intelligence, argomento della mia tesi di laurea (come ho potuto fare grazie alla mia posizione privileggiata ed alla fiducia di mio padre) arrivando dove sono ora? Non lo so... Forse non in Italia...
Siamo ancora lontani dai ragazzi inventori di Yahoo, Google, Facebook, Flickr, QlikView... e parlo solo del mio ambito.
Quanto al Turnover, serve molto più alle aziende che a chi ci si trova immerso, qui da noi: sarebbe costruttivo se le esperienze fatte lavorando in posti diversi potessero essere sempre costruttive per creare quella rete di innovazione e competizione di cui si parla. Ma perché sia così va premiata la ricerca, va premiata l'intraprendenza, va premiato il valore della gente e delle aziende che ci investono. E ad oggi succede di rado...

Basta. Ho riletto. Lunghissimo... e poi... Pessimismo e fastidio.
Prometto che col tempo faro' interventi meno deprimenti!
Bisogna riprendersi con qualcosa di positivo.
Per esempio l'idea lanciata da Matteo andrebbe in una buona direzione, al netto di trovare fondi che ne permettano la realizzazione (merda, ancora scaduto "nel tenebro"!).
Quanto al gioco di squadra, sono d'accordo. E' fondamentale contare gli uni sugli altri e FIDARSI gli uni degli altri. E invece oggi molto spesso ci si fida di un nome, o di una sigla, di un brand a scapito invece di una buona idea o di una buona soluzione che abbia l'unico difetto di essere abbastanza nuova da non aver ancora visto gli allori della gloria, i quali non arrivano finché qualcuno non ci crede... (cavolo, di nuovo!)

Basta.
La chiudo qui.

Ciao a tutti!

Cristiano ha detto...

Concordo con Dario su TUTTO. Ha espresso perfettamente quello che avrei scritto in questi giorni.

Un saluto a tutti da uno dei pochi
G.I. che non ha avuto un Senior alle spalle. Un domani mi preoccuperò del passaggio generazionale ora diamo spazio a dei giovani che non hanno alle spalle una FAMIGLIA che li supporta e li fa subentrare nelle proprie AZIENDE.